Oltreiperimetri: Gino Mazzoli e i laboratori di comunità

mercoledì 22 aprile 2015

Gino Mazzoli e i laboratori di comunità

Cosa non sono i laboratori di comunità. Ieri al LABOPER abbiamo cominciato da lì. Insieme poi cercheremo di definire i "nostri" laboratori territoriali, a partire dalle connessioni con le reti già esistenti a Settimo milanese, Rho, Cornaredo, Arese, Pregnana. Tanti fili da intrecciare e da tessere.

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Imparare con gli altri

"Più che dare risposte alle persone che si rivolgono a noi per un aiuto, dovremmo imparare a fare domande: cosa intendi fare? come pensi si possa affrontare, insieme agli altri, la tua situazione?"

Rosanna, volontaria, Cornaredo

"Siamo noi che dobbiamo imparare a non aver paura delle persone che aiutiamo"

Ugo, volontario e operatore pastorale, Rho

"Abbiamo bisogno che la comunità si riappropri dei disagi che la attraversano da dentro"

Gino Mazzoli, consulente e formatore welfare, Reggio Emilia

"I vulnerabili sono anime del purgatorio, non ancora nei gironi dell'Inferno, ma troppo lontani dal Paradiso"

Flavio, Solidale Insieme, Cornaredo

"Quando ci si accorge di essere nella fascia grigia inizia la mutazione...aprire gli occhi sul fatto che non si è soli, ma insieme si può fare tutto!"

Luisa Re, Caritas cittadina, Rho

"In una simile società, la vulnerabilità è (potenzialmente) universale. Tale universalità, come l'universalità della tentazione di essere sempre un gradino sopra gli altri, rispecchia la contraddizione interna irrisolvibile di una società che definisce uno standard di felicità per tutti i suoi membri che alla maggior parte di loro non è data la possibilità, o addirittura è impedito, di raggiungere"

Zygmunt Bauman, Sociologo, tratto da: "L'arte della vita"

Materiali

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