“GELOTOLOGIA”…che parolona! In un primo momento ci ricorda il gelo invernale, come di recente quell’insolito “gelicidio” che ha messo a dura prova le articolazioni di ignari cittadini. In realtà la gelotologia non ha nulla a che fare con il gelo: è una parola derivante dal greco “gelos” = riso, e altro non è che la disciplina che studia il fenomeno del ridere, con particolare riguardo alle sue potenzialità terapeutiche. Tramite la gelotologia la risata e le emozioni positive vengono utilizzate per prevenzione, riabilitazione e formazione. Tale disciplina contribuisce al processo di cura del paziente in un approccio globale della malattia e si affianca alla terapia farmacologica tradizionale e alla chirurgia. Tra i pionieri della risata in medicina vanno ricordati Patch Adams, il fondatore della clownterapia, il cui scopo era quello di fare riscoprire l’umorismo a orfani e ammalati, e il dott. Madan Kataria, fondatore dello Yoga della Risata. Lo Yoga della Risata insegna a ridere senza motivo attraverso esercizi di risate di gruppo, guardandosi negli occhi e riscoprendo l’entusiasmo dei bambini. Fondamento di questa disciplina è il fatto che il nostro corpo non distingue la risata spontanea da quella non spontanea: ridere comunque fa bene! Ridendo, infatti, non solo si produce serotonina (da cui derivano effetti calmanti e analgesici), adrenalina (da cui dipende la creatività e l’autostima), dopamina (che migliora lo stato d’animo) ma si riduce anche il cortisolo (l’ormone dello stress), responsabile di tante malattie. In questi giorni a Palazzo Granaio ( ogni mercoledi ore 18) si sta svolgendo il primo corso base dello Yoga della Risata il cui scopo è soprattutto quello di portare l’individuo a praticare la disciplina in autonomia. Una risata di dieci minuti per 21 giorni continuativi genera effetti permanenti sul nostro umore e contribuisce a migliorare il nostro modo di affrontare la vita.
Paola Fornasiero (L'Attimo Fuggente )
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